Garantire l’accessibilità dei siti web significa progettare esperienze digitali utilizzabili da chiunque, indipendentemente dalle proprie capacità fisiche, sensoriali o cognitive. L’obiettivo è eliminare le barriere che ostacolano la navigazione, assicurando a tutti gli utenti la possibilità di accedere ai contenuti in modo semplice, intuitivo e soprattutto completo.
In questo ambito si inserisce l’azione di Perazza, che supporta aziende, enti pubblici e professionisti nella realizzazione o nell’adeguamento di portali conformi agli standard WCAG 2.2 e alla Direttiva Europea 2019/882, noto anche come European Accessibility Act.
Scopriamo tutti i dettagli sull’argomento in questo approfondimento.
L’European Accessibility Act (Direttiva UE 2019/882) stabilisce i requisiti minimi di accessibilità per prodotti e servizi digitali, con l’obiettivo di garantire un accesso equo a tutte le persone, comprese quelle con disabilità. In Italia, la direttiva è stata recepita con il Decreto Legislativo 82/2022, che amplia gli obblighi già introdotti dalla legge Stanca del 2004 e dalle successive direttive europee.
L’obbligo di conformità riguarda una vasta gamma di soggetti: li abbiamo indicati nella tabella che segue:

Con questa normativa, l’Europa ha esteso gli obblighi di accessibilità dal settore pubblico al privato, uniformando le regole e fissando una data chiave: il 28 giugno 2025, termine entro il quale i soggetti interessati avrebbero dovuto adeguarsi.
Ma come si sostanziano tutte le indicazione dell’EAA? Un sito web (o ecommerce) è considerato accessibile quando può essere percepito, utilizzato e compreso da tutte le persone, anche da chi utilizza tecnologie assistive come screen reader, software di sintesi vocale o tastiere alternative.
L’accessibilità va dunque oltre al “semplice” requisito tecnico, trasformandosi in un vero e proprio principio di progettazione: realizzare un sito accessibile significa organizzare i contenuti in modo logico, garantire un contrasto cromatico leggibile, associare testi alternativi (noti anche come alt text) alle immagini, strutturare correttamente titoli e link, e assicurare che tutte le funzioni siano gestibili anche senza mouse.
Le linee guida di riferimento si rifanno principalmente alle Web Content Accessibility Guidelines (WCAG) elaborate dal World Wide Web Consortium (W3C), basate su quattro principi fondamentali: percepibile, utilizzabile, comprensibile e robusto. Ogni sito può raggiungere tre livelli di conformità: A (base), AA (intermedio) e AAA (avanzato); di questi, il livello AA è generalmente considerato lo standard di riferimento per garantire un’esperienza di navigazione adeguata a tutti gli utenti.
In Italia, le WCAG sono recepite nelle Linee Guida AgID, che definiscono gli standard tecnici da rispettare per essere conformi alle normative europee.
Oltre a essere diventato un obbligo di legge, rendere accessibile il proprio sito web rappresenta una scelta strategica che migliora la qualità complessiva della comunicazione online. Oltre 87 milioni di cittadini europei convivono con disabilità di gradi diversi: garantire loro un accesso paritario ai contenuti non solo amplia il pubblico raggiungibile, ma rafforza anche la reputazione aziendale.
Un sito progettato secondo criteri di accessibilità offre vantaggi tangibili anche dal punto di vista tecnico. Strutture ordinate, testi chiari, CTA precise e tag correttamente utilizzati favoriscono l’indicizzazione nei motori di ricerca, con effetti positivi sulla SEO e, dunque, sulla visibilità online. Allo stesso tempo, una navigazione intuitiva migliora l’esperienza dell’utente, che sarà dunque propenso a rimanere più a lungo all’interno del sito.
Investire oggi nell’adeguamento del proprio sito web consente infine di prevenire interventi correttivi futuri, nonché di evitare sanzioni.
Il percorso verso la conformità prevede una serie di fasi operative che coinvolgono analisi, verifica e ottimizzazione tecnica
Si parte con una valutazione iniziale per identificare le criticità e pianificare le azioni necessarie. Segue l’audit di accessibilità, eseguito con strumenti automatici e test manuali, per verificare la rispondenza agli standard WCAG e alle Linee Guida AgID.
Sulla base dei risultati si procede con la rimediazione, che comprende l’aggiornamento del codice, la revisione grafica e la correzione dei contenuti non accessibili.
Quando il sito rispetta tutti i requisiti, viene redatta e pubblicata la Dichiarazione di Accessibilità, documento obbligatorio che descrive lo stato di conformità e deve essere inserito nel footer del sito.
In alcune circostanze, è possibile integrare un widget di accessibilità per consentire agli utenti di personalizzare la navigazione (ad esempio modificando i colori o la dimensione del testo). Tuttavia, questi strumenti non sostituiscono un’adeguata progettazione inclusiva: l’accessibilità deve essere parte integrante della struttura del sito, non un’aggiunta esterna.
Molte inadempienze derivano da errori di progettazione apparentemente minori, ma che compromettono l’esperienza degli utenti.
Tra le più comuni vi sono l’assenza di testi alternativi per le immagini, contrasti visivi inadeguati, moduli non etichettati, video senza sottotitoli o pagine navigabili solo tramite mouse; anche la documentazione allegata in formati non accessibili rappresenta un ostacolo frequente.
La mancata conformità alla normativa può comportare sanzioni fino al 5% del fatturato annuo, oltre a danni reputazionali e possibili azioni legali; allo stesso tempo, le autorità di vigilanza (come l’Agid – Agenzia per l’Italia Digitale) possono richiedere misure correttive, infliggere ulteriori multe e, in casi estremi, imporre l’oscuramento del sito.
Sono ammesse deroghe solo nei casi in cui l’adeguamento comporti oneri organizzativi o finanziari sproporzionati, ma devono essere motivate e documentate nella dichiarazione di accessibilità. Inoltre, è sempre necessario fornire contenuti alternativi fruibili.
Prevenire questi rischi richiede un approccio sistematico che coinvolga sviluppatori, designer e copywriter nella gestione quotidiana del sito.
Raggiungere la piena accessibilità digitale significa coniugare competenza tecnica, design inclusivo e conoscenza delle normative. Perazza integra questi elementi in un processo strutturato che unisce analisi, sviluppo conforme e test di usabilità reale, garantendo siti performanti, esteticamente curati e privi di barriere.
A questo si aggiunge poi la possibilità di installare un widget di accessibilità: una soluzione immediata, facile da installare, necessaria per migliorare la fruibilità del tuo sito fin da subito.
Per maggiori informazioni, visita la pagina dedicata al servizio di accessibilità web, oppure contattaci: siamo pronti a trasformare il tuo sito web in un portale davvero accessibile a tutti!