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17 dicembre 2019

Coca Cola e Babbo Natale: una strategia di marketing passata alla storia

In tanti, tantissimi, crediamo che Babbo Natale vestito di rosso sia stato inventato da Coca Cola per le sue campagne pubblicitarie, in realtà non è stato proprio così ma l’ampia diffusione di questa notizia è sintomo di quanto incisive siano state le strategie di marketing che Coca Cola ha attuato fin dagli inizi del ‘900.

Come racconta la stessa Coca Cola, Babbo Natale vestito di rosso non è stato una sua invenzione ma è nato dalle mani dell’illustratore Thomas Nast prima che il noto brand di beverage iniziasse ad usarlo nelle sue pubblicità.
La mossa vincente di Coca Cola fu un’altra, ovvero quella di creare nel 1931 il Babbo Natale paffutto, gioioso e con la lunga barba bianca che tutt’oggi conosciamo, modificando l’immagine esistente all’epoca che lo raffigurava in modi diversi tra cui un elfo pauroso o come uomo magro e severo.

Coca Cola ha avuto la geniale idea di legare la sua immagine e il suo prodotto a quella di un Babbo Natale rivisto, benevolo e amorevole, che è diventato negli anni un’icona indiscussa nel mondo e personaggio positivo che ha giovato alla percezione e reputazione del prodotto a cui è stato legato. Il brand utilizzò l’immagine del Babbo Natale paffuto per la prima volta in una campagna pubblicitaria del 1931 creata dall’illustratore Haddon Sundblom; da quel momento fino al 1964 ogni Natale la fresca bevanda era associata all’amato personaggio barbuto entrando insieme a lui nei cuori di milioni di consumatori. Babbo Natale apparve negli anni intento a giocare, rilassarsi, sorseggiare la famosa bottiglietta o sorridere amabilmente in una serie di poster, pubblicità e gadget tutt’ora oggetto di collezionismo.

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Coca Cola e le campane per il Natale

La prima campagna pubblicitaria natalizia di Coca Cola risale al 1920 e uscì in un’edizione del The Saturday Evening Post, l’immagine promozionale ritraeva Babbo Natale ancora nella sua iconografia di uomo severo e poco gioviale mentre apprezzava la bevanda. Dieci anni dopo, nella campagna natalizia, Babbo Natale fu raffigurato nel bel mezzo di un grande magazzino assaporando una fresca Coca Cola. Bisogna aspettare un altro anno, il 1931 perché al brand venisse l’illuminazione di trasformarlo da un uomo comune vestito da Babbo Natale ad un vero personaggio, senza tempo e con un’iconografia ben riconoscibile: una grossa pancia paffuta, una lunga barba bianca, il vestito rosso e un’espressione amorevole ed umana.
Il merito va all’illustratore americano Sundblom, le cui successive campagne pubblicitarie riempirono le pagine di The Saturday Evening Post, Ladies Home Journal, National Geographic, The New Yorker.

Un brand al passo con i tempi

L’amato Babbo Natale nato nel 1931 si legò indissolubilmente con la bevanda grazie alle molte campagne pubblicitarie di cui fu protagonista negli anni e al successo che ebbe nei consumatori. Coca Cola conscia del suo successo non lo abbandonò, riproponendolo anche in una campagna del 2001 in cui Babbo Natale prende vita animandosi in uno spot televisivo, dimostrando la capacità del brand di rimanere federe al suo storico testimonials adeguando però i mezzi di comunicazione richiesti dai tempi odierni. L’animazione fu realizzata dal premio Oscar Alexandre Petrov.

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