BLOG

20 febbraio 2024

Piano editoriale SEO: come farlo

Creare un piano editoriale SEO che funzioni è importante per le imprese che vogliono utilizzare il loro sito web – e in particolare il loro blog aziendale – per farsi conoscere online.

In questo articolo, vedremo in modo molto pratico cos’è un piano Editoriale SEO e quali sono:

  • gli elementi di base da considerare per impostarlo in modo strategico;
  • gli strumenti e le tecniche utili per svilupparlo.

Vogliamo fornire una guida che sia utile alle imprese nella gestione dei propri contenuti online e che al tempo stesso dia qualche spunto su cui ragionare ai copywriter che vogliono perfezionare le proprie competenze riguardo alle tecniche di scrittura SEO.

Ti abbiamo incuriosito? Siamo pronti ad ascoltarti: parlaci del tuo progetto!

Piano editoriale SEO: cos’è

Il piano editoriale SEO è uno schema di riferimento per strutturare, sviluppare e programmare contenuti da pubblicare online che siano visibili e in buona posizione sui motori di ricerca. Tale schema rientra nei possibili strumenti da utilizzare quando si fa SEO, ossia quando si cura un contenuto in modo da aumentarne la visibilità sui motori di ricerca.

Il piano editoriale SEO trova applicazione in particolare nei blog, compresi i blog aziendali. Il suo scopo principale è fornire una base ragionata e basata sui dati per la creazione di articoli che diano risposta alle ricerche online degli utenti, che rispettino il loro intento di ricerca e che siano ben posizionati nella lista dei risultati di ricerca di Google: la cosiddetta SERP.

Facciamo un esempio concreto per far capire meglio cosa intendiamo. Un articolo del tuo blog aziendale, inserito nel tuo piano editoriale, è in buona posizione tra i risultati che Google fornisce agli utenti in risposta ad una loro ricerca online: cosa succede? Di solito, questo:

  • gli utenti saranno spinti a cliccarci sopra;
  • di conseguenza, atterreranno nella pagina dell’articolo, all’interno del tuo sito web;
  • se l’articolo è ben scritto, troveranno informazioni utili che rispondono alla loro ricerca;
  • una volta all’interno del tuo sito, potranno approfondire la conoscenza della tua azienda e dei suoi prodotti e servizi.

Per favorire questo esito, nell’articolo potrai inserire link pertinenti che rimandano alle pagine prodotto o ad altre pagine strategiche su cui vuoi indirizzare i tuoi visitatori. Questo tipo di strategia porterà un doppio risultato: creare un percorso “mirato” per gli utenti e rafforzare il valore della pagina di destinazione agli occhi di Google.

Questo è uno dei risultati indiretti che puoi ottenere grazie a un piano editoriale SEO ben strutturato: ma quali sono gli obiettivi specifici di questo strumento? Eccone alcuni:

  1. Incremento della visibilità. Come abbiamo già visto, uno degli obiettivi chiave del piano editoriale SEO è posizionare il tuo sito web e i suoi contenuti in buona posizione tra i risultati nei motori di ricerca, migliorandone la visibilità.
  2. Attrazione di traffico qualificato. Un buon piano editoriale SEO per il tuo sito o il tuo blog aziendale genera traffico di qualità, cioè visitatori realmente interessati a ciò di cui si occupa la tua azienda.
  3. Crescita dell’autorità del sito agli occhi di Google. Un piano editoriale ben strutturato contribuisce ad aumentare l’autorità del sito web sui motori di ricerca e, di conseguenza, rafforza il posizionamento dei tuoi contenuti.
  4. Fidelizzazione del pubblico. La creazione di contenuti rilevanti e di qualità non solo attira nuovi visitatori ma li spinge a tornare .

 

Studio Perazza monitoraggio blog aziendale, piano e calendario editoriale per SEO News

 

Ma come si applica concretamente un piano editoriale SEO alla redazione di articoli per un blog aziendale? Immagina un’azienda che offre servizi di consulenza finanziaria. Il piano editoriale in questo contesto proporrebbe argomenti correlati al settore finanziario che rispondono alle ricerche online degli utenti.

Ad esempio, se gli utenti ricercano online parole chiave come:

  • “piano pensione: quale scegliere”
  • “investimenti ad alto rendimento”
  • “piano di accumulo”

gli articoli del piano editoriale parleranno proprio di questi argomenti, utilizzando nei testi le parole chiave ricercate più frequentemente.

Questa è una delle tecniche di base nell’ottimizzazione di contenuti secondo i principi SEO, insieme ad altre di cui abbiamo parlato ad esempio quando abbiamo dato qualche suggerimento utile su come fare  SEO per un sito e-commerce.

Gli elementi da considerare

Un piano editoriale SEO efficace per un blog aziendale, dunque, porta diversi vantaggi. Per strutturarlo come si deve, però, ci sono diversi elementi da tenere in considerazione. Eccone alcuni, anche se la lista potrebbe essere decisamente più lunga.

  1. Obiettivi di comunicazione e marketing dell’azienda. Individuare gli obiettivi specifici dell’impresa è il primo passo, come in ogni progetto di comunicazione che si rispetti. Ad esempio, bisognerà definire per quali temi l’azienda vuole essere visibile sui motori di ricerca e quali sono gli argomenti più strategici di cui parlare. Una strategia efficace? Partire dai problemi per cui i clienti dell’azienda cercano risposte, o dalle necessità evidenziate in sede di trattativa commerciale. Probabilmente saranno gli stessi problemi e le stesse esigenze per cui gli utenti effettueranno ricerche online.
  2. Analisi del posizionamento attuale del sito web e della concorrenza. Ne abbiamo già parlato nell’articolo che abbiamo dedicato al SEO Audit: la valutazione del posizionamento attuale dell’azienda sui motori di ricerca è fondamentale. Grazie a tale valutazione, infatti, sarà possibile individuare le eventuali keyword strategiche per cui il sito web dell’azienda è già posizionato nella SERP di Google e quelle di cui può essere interessante rafforzare il posizionamento creando articoli ad hoc da prevedere nel piano editoriale. Allo stesso modo, è utile capire quali sono le keyword per cui si posizionano i concorrenti, per trovare parole chiave attorno a cui strutturare un contenuto migliore del loro.
  3. Ricerca delle keyword collegate agli argomenti da trattare. Proprio un’individuazione accurata delle keyword per cui si registra un volume di ricerca mensile rilevante è la chiave per un buon piano editoriale SEO. Come vedremo, ci sono strumenti ad hoc per sviluppare tale ricerca: si tratta di strumenti che per ogni parola chiave indicano:
    • il numero di ricerche mensili sul web da parte degli utenti (il volume di ricerca, appunto);
    • quanto è difficile posizionarsi per la stessa keyword;
    • le parole chiave attinenti e le domande collegate a cui gli utenti cercano risposte online;
    • l’aspetto dell’ultima SERP, ossia dei primi dieci risultati di ricerca su Google per una determinata parola chiave: un riferimento importante per capire quale struttura hanno i contenuti meglio posizionati.
  4. Struttura interna dell’articolo. Uno degli elementi da definire nel piano editoriale SEO è la struttura di base dei contenuti in ottica SEO. Il titolo principale dell’articolo (H1) e i titoli di secondo livello dei paragrafi interni (H2), ad esempio, dovranno contenere la parola chiave per cui vogliamo posizionare l’articolo e le keyword secondarie collegate. Una buona pratica, in questo senso, è inserire come titolo di secondo livello un titolo che corrisponda a una ricerca dagli utenti online. Ad esempio:
    • se il mio articolo parla di “manutenzione delle bici da corsa”
    • e gli utenti cercano online “attrezzi per manutenzione bici da corsa”
    • uno dei paragrafi del mio articolo potrà avere come titolo “gli attrezzi indispensabili per la manutenzione della bici da corsa”.
  5. Definizione dell’URL. Anche l’URL di pagina dell’articolo è un elemento da inserire nel piano editoriale SEO. Un buon url dovrebbe riflettere il tema trattato in modo chiaro e conciso. L’inclusione di parole chiave rilevanti nell’URL lo rende più immediatamente comprensibile da parte dei motori di ricerca e può migliorare il posizionamento SEO.
  6. Raggruppamento logico degli articoli. Creare gruppi (o “cluster”) di contenuti con un articolo “pillar” centrale collegato a sotto-articoli di approfondimento rafforza il posizionamento del sito per keyword o argomenti particolarmente significativi. Questa strategia è nota come “topic clustering”.
  7. Link interni ad altri contenuti del sito. Lo abbiamo già anticipato: inserire negli articoli link ad altre pagine del sito web migliora l’esperienza di navigazione dell’utente, crea percorsi che portano i visitatori a pagine strategiche importanti per l’azienda e migliora la coerenza interna del piano editoriale.
  8. Data di pubblicazione. Evidenziare la data prevista di pubblicazione per ciascun articolo aiuta a organizzare meglio il lavoro e a tenere traccia di eventuali ritardi o urgenze.

Ognuno degli elementi di cui abbiamo parlato contribuisce al successo complessivo del piano editoriale. Nella prossima sezione, entreremo ancor più nel dettaglio, presentando alcuni strumenti utili per la strutturazione pratica di un piano editoriale SEO.

 

Agenzia Perazza attività di consulenza per piano editoriale seo e aggiornamento blog aziendale a Treviso, Veneto e Italia

Strutturare un piano editoriale SEO: strumenti utili

Per fortuna, esistono strumenti utili per aiutare a strutturare un buon piano editoriale in ottica SEO per un blog aziendale. Si tratta di strumenti che, ad esempio, facilitano:

  • la ricerca di keyword e idee di contenuto,
  • la definizione della struttura degli articoli,
  • il lavoro collaborativo quando il piano editoriale serve da riferimento al lavoro di più persone: responsabili marketing, content manager, copywriter e grafici, per esempio.
  • il monitoraggio delle performance.

 

Ecco sei strumenti utili che possono semplificare il processo:

  1. SEO Zoom e SemRush. Strumenti di ricerca keyword e analisi della concorrenza come SEO Zoom e SemRush offrono un’ampia gamma di funzionalità. Questi potenti strumenti consentono di identificare parole chiave rilevanti, analizzare la concorrenza per strategie di contenuto e costruire un piano editoriale basato su ricerche approfondite degli utenti online. Inoltre, permettono il monitoraggio delle performance dei contenuti nel tempo, fornendo dati preziosi per l’ottimizzazione continua.
  2. Foglio excel per la gestione del piano editoriale. Un foglio Excel strutturato è un elemento essenziale per tenere traccia della pianificazione e dell’esecuzione del piano editoriale. Ecco una possibile suddivisione delle colonne per disporre di uno strumento di lavoro completo:
    1. periodo di stesura e revisione dell’articolo;
    2. data di pubblicazione prevista;
    3. tema del contenuto;
    4. keyword principali e secondarie,
    5. struttura dell’articolo,
    6. URL, link interni,
    7. note
  3. Google Analytics e Google Search Console. Google Analytics serve a monitorare le performance del sito web e, nel tempo, e valutare l’impatto del piano editoriale sulla visibilità online. Ad esempio, fornisce dati dettagliati sulla provenienza del traffico, le pagine più visitate, il tempo di permanenza degli utenti su un singolo contenuto e il loro comportamento all’interno del sito. Google Search Console, tra le altre cose, permette di individuare quali pagine posizionate su Google abbiano ricevuto click da parte degli utenti e per quali parole chiave.
  4. Strumenti per individuare argomenti in trend. Strumenti come la piattaforma a pagamento BuzzSumo e la funzionalità gratuita “gli utenti hanno cercato anche” di Google permettono di individuare gli argomenti più ricercati o dibattuti online in un dato settore. Analizzare i contenuti popolari e le ricerche correlate è uno spunto utile per creare contenuti rilevanti da inserire nel piano editoriale. Un altro strumento molto utile da questo punto di vista è Ubersuggest: nato come strumento di ricerca e analisi keyword e monitoraggio delle performance, nel tempo ha integrato anche una funzionalità specifica dedicata individuare le domande degli utenti online collegate a una determinata keyword.
  5. Strumenti per la gestione collaborativa condivisa del piano editoriale. Strumenti come Trello, Asana,  SEO Zoom facilitano la gestione collaborativa del piano editoriale. Tali strumenti consentono di organizzare le attività, definire le scadenze, assegnare le task e responsabilità e condividere le risorse in modo efficace tra i membri del team.

 

    • SEO audit_Test velocità

 

L’utilizzo combinato di questi strumenti offre una buona base per la creazione e lo sviluppo operativo di un piano editoriale SEO efficace per il tuo blog o per la sezione “news” del tuo sito. Se però gestire tutte le attività necessarie ti sembra complicato, puoi rivolgerti alla nostra agenzia.

Agenzia Perazza gestisce diversi blog per imprese e aziende, sia sul canale BtoB che in ambito BtoC. Se vuoi migliorare la tua visibilità online in modo strategico e che duri nel tempo, contattaci e parliamone: creare contenuti di qualità sul tuo sito web è la chiave per attrarre visitatori, lead e conversioni.

Ti abbiamo incuriosito? Siamo pronti ad ascoltarti: parlaci del tuo progetto!