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03 giugno 2024

Rebranding nel settore moda: quattro casi di studio

In questo articolo ti proponiamo alcuni casi di rebranding dedicati a un settore in cui i cambi nell’immagine sono particolarmente strategici: il settore della moda.

Parleremo in particolare dei rebranding di Salvatore Ferragamo, Zara, Hugo Boss e Burberry.

 

Ti abbiamo incuriosito? Siamo pronti ad ascoltarti: parlaci del tuo progetto!

1. Il rebranding della maison Salvatore Ferragamo

Il primo caso di maison di moda che ha recentemente intrapreso un percorso innovativo di rebranding è stato Salvatore Ferragamo.

Lo storico brand del lusso ha voltato pagina negli ultimi mesi del 2022, passando dal marchio che vedete a sinistra alla sua versione più attuale, raffigurata a destra.

 

Rebranding moda Ferragamo

 

Il nuovo marchio, con il logo anche nella versione che campeggia su sfondo rosso, è stato presentato alla vigilia della Milano Fashion Week 2022. Una scelta decisa, che da un lato può sembrare spiazzante ma dall’altro la dice lunga su quanto il brand punti sulla sua nuova immagine.

Cosa è cambiato? Diversi elementi, a dire il vero:

  • Lo storico nome per esteso, riferimento diretto al fondatore della maison, è stato sostituito dal solo cognome. Una scelta più moderna, espressione di un brand talmente conosciuto a livello mondale da poter essere evocato anche da un’unica, notissima parola. Del resto, pensandoci bene, quante volte, parlando della casa di moda italiana, anche noi l’abbiamo chiamata semplicemente Ferragamo?
  • Il logo campeggia su sfondo rosso: un elemento noto a chi conosce bene il gruppo. Le confezioni in cui capi e accessori acquistati arrivano nelle mani dei clienti, infatti, sono tradizionalmente rosse. La nuova tonalità di rosso, tuttavia, è più brillante e decisa rispetto al precedente bordeaux. Il pantone di riferimento è il 3546 C. Anche le istruzioni d’uso della palette colori sembrano essere cambiate radicalmente: se prima le combinazioni di riferimento erano rosso e bianco o bianco e nero, il nuovo marchio si rifà a tonalità analoghe, ricombinate tuttavia in modo diverso nella declinazione nero su rosso.
  • Il nome, nel logo, è scritto tutto a lettere maiuscole: un cambiamento radicale rispetto alla scelta del minuscolo del marchio precedente. A dire il vero, prima dell’ultima trasformazione, la scelta del minuscolo era dettata da un richiamo diretto alla firma del fondatore, più volte attualizzata nei rebranding successivi. Anche in questo caso la scelta parla di uno stile più moderno, dinamico e deciso.
  • Il font del logo, infine, ha richiesto uno studio accurato. La maison ha scelto un font Serif, agendo in modo sottile ma chiaramente percepibile sulle piccole grazie alla fine di ogni lettera. Molti commentatori hanno accostato tale scelta allo studio delle iscrizioni rinascimentali: un richiamo alla storia di Firenze, sede del “Calzaturificio Ferragamo & C.”, l’azienda fondata alla fine degli anni ’20 che ha dato origine alla griffe.

Il rebranding di Ferragamo racconta quindi un’evoluzione precisa, verso una concezione della moda sempre più attuale. Come vedremo, altri brand di cui parleremo in questo articolo hanno fatto una scelta simile.

2. Il rebranding nel settore del fast fashion di Zara

Zara ha recentemente introdotto un nuovo logo, progettato dall’agenzia Baron & Baron: il progetto di rebranding si distingue dal minimalismo in voga tra i marchi del comparto lusso, anche considerando gli esempi che presentiamo in questo articolo.

 

Rebranding moda Zara

 

In effetti, il nuovo logo di Zara presenta lettere allungate e parzialmente sovrapposte: un design che molti trovano meno leggibile rispetto al precedente. L’estetica, dunque, si allontana dalle tendenze attuali che privilegiano caratteri sans-serif e design puliti.

L’agenzia Baron & Baron, nota per il lavoro creativo con grandi nomi come Madonna e Interview Magazine, ha voluto rompere con la tradizione per dare a Zara un’identità visiva più unica e riconoscibile.

  • Il cambiamento, infatti, rispecchia una strategia di riposizionamento più ampia, sotto la guida di Marta Ortega, figlia del fondatore di Inditex, Amancio Ortega.
  • La variazione di stile del marchio rispecchia in particolare la scelta di rivolgersi ad un mercato più premium, con un aumento nella qualità dei capi e nei prezzi.
  • La nuova immagine di Zara si distingue dunque nel panorama del fast fashion, posizionandosi come un’alternativa accessibile ma di qualità superiore.

Il riposizionamento include anche un’attenzione maggiore alla qualità dei negozi fisici, con investimenti significativi in location di prestigio e l’adozione di tecnologie innovative come le etichette RFID per rendere più coinvolgente l’esperienza del cliente. Tale scelta, che integra tecnologia e investimenti sui punti vendita, è lo stesso approccio che abbiamo visto per altri brand del settore moda / estetica: ad esempio, il marchio L’Oreal.

Questi sforzi non solo riposizionano l’immagine del brand, ma servono anche a fidelizzare una clientela più sofisticata e disposta a pagare di più per un prodotto di qualità superiore.

Il nuovo logo, tuttavia, ha generato reazioni contrastanti.

  • Da un lato, ci sono coloro che apprezzano l’audacia del cambiamento. I sostenitori vedono nel nuovo design una dichiarazione di intenti: un tentativo di Zara di affermarsi come un brand innovativo e leader nel settore della moda. Questa visione è supportata dalla coerenza tra il logo e la nuova direzione strategica del brand, che punta a un’immagine più sofisticata e distintiva.
  • I detrattori, invece, trovano il nuovo logo poco leggibile e confuso, sostenendo che le lettere sovrapposte creano un effetto visivo poco chiaro: un passo indietro rispetto alla chiarezza e semplicità del vecchio logo.

La percezione negativa è alimentata anche dalle numerose reazioni sui social media, dove utenti e critici hanno espresso il loro disappunto, spesso con toni ironici e sarcastici. Voi cosa ne pensate?

3. Il rebranding di Hugo Boss

Anche Hugo Boss ha investito in un rebranding significativo e per certi versi dirompente nel 2022. Obiettivo: modernizzare e ringiovanire la propria immagine.  La casa di moda, per ottenere i risultato atteso, ha agito su più fronti:

  • modifiche al logo,
  • campagne pubblicitarie mirate;
  • coinvolgimento degli influencer, per attrarre un pubblico giovane.

Queste scelte strategiche hanno lo scopo di attrarre in particolare i Millennials e la Generazione Z: un obiettivo che abbiamo visto già anche quando abbiamo parlato di rebranding nel settore auto.

Iniziamo dal nuovo logo, ora suddiviso in due marchi distinti: “Hugo” e “Boss”. Questa divisione ha lo scopo di  segmentare con più chiarezza il mercato:

  • Il marchio “Hugo” è orientato verso la Generazione Z, con un design più audace e giovanile;
  • Il brand “Boss” è destinato ai Millennials, con uno stile moderno ma più elegante.

 

Rebranding moda Hugo Boss

 

In entrambi i casi, i  caratteri tipografici sono stati aggiornati per riflettere una sensazione di freschezza e contemporaneità.

Il cambiamento del logo non è l’unico elemento del rebranding. Hugo Boss ha lanciato la campagna #BeYourOwnBoss, che enfatizza l’individualità e l’autenticità. La campagna è supportata da una serie di iniziative di social media marketing e influencer marketing , con il coinvolgimento di nomi come Kendall Jenner, Hailey Bieber, SAINt JHN, Adut Akech e Khaby Lame.

La scelta di questi volti noti riflette l’obiettivo di connettersi con i valori sia dei Millennials, fortemente sensibili al tema dell’unicità, sia della Generazione Z, aperta e inclusiva: una brand identity definita, e non solo sul canale online. Hugo Boss, infatti, ha anche investito sul miglioramento della qualità e del design dei propri prodotti, senza un aumento significativo dei prezzi. Lo scopo è quello di proporsi sia come un marchio di lusso, sia come un’opzione accessibile e alla moda per i giovani.

4. Il rebranding della casa di moda Burberry

La casa di moda Burberry nel 2023 ha svelato un rebranding di portata significativa, sotto la guida del direttore creativo Daniel Lee. Il progetto considera diversi aspetti e include:

  • un restyling grafico del logo;
  • l’introduzione di un nuovo monogramma.

In entrambi i casi, i cambiamenti introdotti combinano elementi legati alla storia del brand e aspetti moderni: un modo per riflettere e raccontare la storia e l’evoluzione del brand.

 

Rebranding moda Burberry

 

Il nuovo logo di Burberry, in alcune versioni, reintroduce il design storico del cavaliere equestre, presente dal 1901: un cavaliere su un cavallo con una bandiera recante la scritta “Prorsum”, che significa “avanti” in latino.

Questo ritorno alle origini è un omaggio alla tradizione del marchio, ma con un’interpretazione più moderna. Anche il nuovo monogramma “TB”, creato in collaborazione con il noto graphic designer Peter Saville, è un tributo al fondatore Thomas Burberry. Il monogramma conserva le curve superiori delle lettere “B” e “R”, creando un effetto visivo originale che rende il marchio più audace, pur mantenendo un’eleganza e uno stile molto”british”.

Il rebranding di Burberry, infatti, è guidato dalla volontà di riaffermare la propria identità legata al paese di origine. Daniel Lee ha voluto celebrare la cultura britannica, utilizzando il marchio come piattaforma globale per promuoverne i valori.

La scelta di un design più elaborato e legato alla storia storico rispetto alla precedente estetica minimalista distingue Burberry nel panorama dei rebranding contemporanei nella moda, spesso condotti secondo stili più semplici.

Coerentemente con il messaggio proposto, la nuova identità visiva è stata lanciata attraverso una campagna pubblicitaria che celebra figure iconiche e luoghi emblematici della cultura britannica. Fotografi come Tyrone Lebon hanno immortalato personalità iconiche come Vanessa Redgrave e Raheem Sterling, accanto a simboli condivisi come volpi e cigni. In particolare, le campagne sui social media presentano contenuti visivamente attraenti e interattivi, per creare un legame emotivo con i consumatori, facendo leva sull’equilibrio tra eredità storica e innovazione.

In questo articolo ti abbiamo presentato quattro rebranding che hanno fatto parlare di sé nel mondo della moda. La nostra agenzia di grafica ha curato diversi progetti di rinnovamento dell’immagine aziendale: nel comparto fashion, nel settore dell’arredo e dei servizi per l’edilizia, nell’ambito del marketing del vino , in cui abbiamo una solida esperienza.

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